1990
Immagini di San Michele
Non si può negare che la tradizione costituisca momento di comunicazione tra passato, presente e futuro. Ciò garantisce maggior significato per quei fatti (parole, canti, manifestazioni umane) che, pur assumendo minor rilevanza culturale rispetto ad altri, o anche più semplicemente a causa della marginalità storico geografica dei luoghi dove si sono verificati, senza la tradizione e i suoi rituali, mai avremmo conosciuto. La festa popolare è certo uno degli aspetti più comuni della tradizione, che può avere radici profonde o dotte, ma offre l'opportunità alla popolazione di rivestire se stessa e la propria identità culturale. Carmignano, come Siena, Viareggio o Rio, annualmente ritrova nella sua festa un po' delle proprie origini e della propria tradizione in un contesto di gioia, di spontaneità e di forte aggregazione sociale. Ai cittadini del Rione Bianco va il merito di aver tentato, quest'anno, di rendere omaggio alla tradizione popolare di Carmignano, ai suoi sostenitori e promotori, anche quello di campo avversario, poiché è grazie al loro spirito e al loro lavoro che la festa di San Michele può rinnovarsi. Come già detto, quest'anno il Rione Bianco intende rendere omaggio alla tradizione come atto di cultura in sé, sia alla Festa di San Michele che ai suoi partecipanti.
Il Rione Bianco ha cercato di raggiungere questo obbiettivo attraverso la realizzazione di una sfilata composta da immagini e coreografie che, per colore e contenuto, richiamasse anche quanto rappresentato nelle precedenti edizioni della festa. La sfilata è introdotta da un gruppo di ballerini mascherati in costume bianco, seguita da portabandiere che, a gruppi di otto, rappresentano i quattro colori dei Rioni in gara. Il primo Carro è costituito da un cubo in tela contenente figure geometriche in rilievo. Seguono i Carri dedicati agli altri Rioni, i cui ballerini indossano costumi dai rispettivi colori. Il Carro di Bacco, per il Rione Giallo; la Discoteca, preceduta dai ballerini attorniati da due serpenti in tela, come immagine del Rione Celeste e infine il Carro dell'Inferno, rappresentato dai personaggi imprigionati nelle rocce e da figure demoniache per il Rione Verde. Il Rione Bianco sfila con un quadro di vita agreste: questa è rappresentata non da tradizionali strumenti di lavoro dei campi, ma da una bianca serra trainata da un efficiente trattore, a simbolizzare un'agricoltura rinnovata da moderne tecnologie.
Il Rione Bianco ha cercato di raggiungere questo obbiettivo attraverso la realizzazione di una sfilata composta da immagini e coreografie che, per colore e contenuto, richiamasse anche quanto rappresentato nelle precedenti edizioni della festa. La sfilata è introdotta da un gruppo di ballerini mascherati in costume bianco, seguita da portabandiere che, a gruppi di otto, rappresentano i quattro colori dei Rioni in gara. Il primo Carro è costituito da un cubo in tela contenente figure geometriche in rilievo. Seguono i Carri dedicati agli altri Rioni, i cui ballerini indossano costumi dai rispettivi colori. Il Carro di Bacco, per il Rione Giallo; la Discoteca, preceduta dai ballerini attorniati da due serpenti in tela, come immagine del Rione Celeste e infine il Carro dell'Inferno, rappresentato dai personaggi imprigionati nelle rocce e da figure demoniache per il Rione Verde. Il Rione Bianco sfila con un quadro di vita agreste: questa è rappresentata non da tradizionali strumenti di lavoro dei campi, ma da una bianca serra trainata da un efficiente trattore, a simbolizzare un'agricoltura rinnovata da moderne tecnologie.