2000
un... due... tre... stella!
Per il S. Michele 2001 il Rione bianco ha deciso di rivivere un particolare giorno della storia di Carmignano: l' 11 giugno 1944. In questo particolare giorno la guerra irruppe nella vita di una bambina di 11 anni. Quella che abbiamo raccontato è una storia vera che abbiamo deciso di ripercorrere con una strada un po' particolare, ovvero attraverso l'apertura di un CD ROM inserito in un computer. Il CD è quello contenente la Storia di Carmignano.
Il titolo della sfilata nasce dal gioco che i bambini, ed in particolare la piccola protagonista, stavano facendo in quel giorno d'estate. Quel Sabato era molto particolare per i Carmignanesi perché era la vigilia del Corpus Domini, le ricorrenze religiose erano molto sentite nella campagna e tutti i contadini s'impegnavano al massimo affinché la celebrazione fosse perfetta.
In piazza vi era un gruppetto di bambini che giocava ad un...due...tre.....stella, tra questi c'era anche la nostra piccola protagonista.Questo è un gioco ormai scomparso, dalle regole molto semplici. Quel giorno alla parola "stella" che corrisponde ad un "alt" per i partecipanti si sentì un forte boato, uno scoppio tremendo, un lampo, un grande fuoco che squarciò l'imbrunire. L'azione di un gruppo di partigiani Carmignanesi fu rapida e repentina: un treno carico di esplosivo e fermo sui binari della stazione saltò in aria. Fu la scintilla che incendiò l'estate del '44.
In piazza vi era un gruppetto di bambini che giocava ad un...due...tre.....stella, tra questi c'era anche la nostra piccola protagonista.Questo è un gioco ormai scomparso, dalle regole molto semplici. Quel giorno alla parola "stella" che corrisponde ad un "alt" per i partecipanti si sentì un forte boato, uno scoppio tremendo, un lampo, un grande fuoco che squarciò l'imbrunire. L'azione di un gruppo di partigiani Carmignanesi fu rapida e repentina: un treno carico di esplosivo e fermo sui binari della stazione saltò in aria. Fu la scintilla che incendiò l'estate del '44.
Tutti i Carmignanesi rimasero storditi, smarriti dalla forte esplosione, impauriti dalla guerra. Inizialmente nessuno sapeva cosa fosse accaduto, ma tutti si affrettavano a prendere alcuni effetti personali ed a lasciare il paese. Molti erano indecisi se andarsene o meno, fra questi c'erano anche la piccola con sua madre. Nella mente della donna sono ancora ben impressi i ricordi di quel giorno che allora era troppo piccola per essere grande e troppo grande per essere piccola.
" Era buio, il sole spaccava le pietre io ero solo in compagnia di te. Camminavo stanco su un sasso dipinto sul muro. Da lontano e da vicino vedevo un lumino spento, era un cadavere di vento. Mi alzai, presi un coltello senza lama e senza manico, glielo infilai nel cuore destro e dissi: Muori cane! Ed io imparai a vivere su questa terra." |
Il tormento dell'indecisione s'interruppe prima di arrivare alla loro casa quando videro una chiesetta con la porta spalancata, dal tetto entrava il cielo ed al cielo volsero il loro primo sguardo.
Qui la voce fredda del computer ci ricorda che tutto ciò, ora, è solo un ricordo che sta per chiudersi. La protagonista della storia non abbandonò mai la sua terra, tuttavia nell'apparente calma normalità del dopo, restò sola in quel suo gioco di bimba improvvisamente cresciuta. |