2007
Memories of light
(Insoliti accordi)
ANIMA Stasera voglio raccontarvi questa vita, gli insoliti accordi di questa melodia, trascritta molti anni or sono sulle pagine di un diario ingiallito dal tempo. Il protagonista è Alberto Moretti. E queste sono le sue memorie di luce.
... Tonight I want to tell you about this special life, the unusual chords of this melody, written by someone of incredible on an old yellow diary many years ago. The protagonist is Alberto Moretti. And those are his memories of light ... |
MORETTI Che cosa sarebbe la vita senza il sogno? I sogni sono tutto quanto un uomo possiede di segreto, di imperscrutabile. Senza i sogni la vita mia sarebbe stata una lunga scia priva di colori, solo bianco e nero. Molte volte ho provato ad immaginare il mio passato, ritornando con la mente a vecchi istanti rapiti dal destino. Quanti anni, quante memorie, quanti volti tentano di emergere, quanti sguardi che mi fissano, e immagino il trascorso, con i suoi affanni, le sue amarezze, le sue delusioni. Se dovessi raccontare tutto il percorso della mia vita comincerei proprio da quel primo incontro con l'arte.
MORETTI Ricordo nitidamente quel giorno d'estate nella campagna nei dintorni di Carmignano. Lunghe figure si distendono all'orizzonte. Non capisco, è il ricordo che mi accompagna, ma sembrano fissare me in quel loro sacrale silenzio. Sono come tombe, sepolcri degli antenati, segnacoli che la natura ha posto a guardia della sua dimora.
MORETTI Adesso li rivedo… Eccoli i miei ricordi… I miei ricordi che oggi si colorano di nuove emozioni! MORETTI La natura tutta intorno a me… Mi sentii immerso in un quadro già dipinto. La vite, il grano, i fiori: mi sentii protagonista di un'opera artistica straordinaria: come era bella in quel momento la mia terra! Capii la natura, i suoi colori, avvertii il suo eterno vibrare. In quell'armonia, in quegli attimi vidi una donna bellissima illuminata di mille sfumature. Era lei, era l'arte. Mi lasciai trasportare dal vento, una dolce melodia suonava lontana. Nel mio intimo avvertii che il destino aveva scelto per me… |
MORETTI Quella natura, quei luoghi che avevo contemplato fin da bambino furono la prima ispirazione per i miei quadri, disegni schizzati a mano, senza un preciso calcolo, una precisa volontà, senza alcuna regola.
ANIMA Quel primo incontro non fu mai dimenticato, né dal suo cuore, né dalla sua arte con la quale Moretti immortalò i più bei paesaggi di Carmignano. Sfere di luce, impasti di colore, ritraevano quella natura quieta e benigna conosciuta in quel lontano passato.
MORETTI Era la mano che guidava, mentre la mente sembrava immersa in altri pensieri. Nei miei ricordi di bambino tanti fotogrammi, tanti frammenti di una realtà. Come tante foto in bianco e nero, tanti pezzi del mosaico infinito della mia vita.
ANIMA Succede spesso così. Si fissano dentro la mente delle immagini strane, confuse, che rievocano istanti precisi come i disegni di questo periodo. Si possono contare tutte le foglie degli alberi, osservare con quanta cura i contadini tenessero i campi, e le donne che intrecciavano lunghi fili di rafia. Il ricordo del tempo che passa, di un tempo che fu, quando Carmignano era accarezzato dal vento e dal sole, e tutto profumava di libertà.
ANIMA Quel primo incontro non fu mai dimenticato, né dal suo cuore, né dalla sua arte con la quale Moretti immortalò i più bei paesaggi di Carmignano. Sfere di luce, impasti di colore, ritraevano quella natura quieta e benigna conosciuta in quel lontano passato.
MORETTI Era la mano che guidava, mentre la mente sembrava immersa in altri pensieri. Nei miei ricordi di bambino tanti fotogrammi, tanti frammenti di una realtà. Come tante foto in bianco e nero, tanti pezzi del mosaico infinito della mia vita.
ANIMA Succede spesso così. Si fissano dentro la mente delle immagini strane, confuse, che rievocano istanti precisi come i disegni di questo periodo. Si possono contare tutte le foglie degli alberi, osservare con quanta cura i contadini tenessero i campi, e le donne che intrecciavano lunghi fili di rafia. Il ricordo del tempo che passa, di un tempo che fu, quando Carmignano era accarezzato dal vento e dal sole, e tutto profumava di libertà.
MORETTI (cantato) Ti amo dissi un dì, e lo ripeto qui, fosse possibile anche più forte di così. Il tempo passa sai, non si ferma mai, lo puoi vedere sul volto e dentro agli occhi miei. Tu invece unica, sempre la solita, non sei cambiata e ancor più magica, magica... Passeggio in questa via, tanta è la nostalgia, ad ogni passo un pensiero che se ne vola via... Nella finestra la vedo mia nonna che con cura intrecciava il suo magnifico filet.
E mia madre alla fontana che nascondeva in acqua le sue lacrime per il suo dolor che non voleva uscisse da cuor per protegger noi che ci chiamava "angioletti suoi".I sogni non ritornano, di certo non ti ascpettano, a volte si conservano, alcuni poi si avverano... questo è successo a me, quando partii da te, per coltivare un sogno che cresceva in me; grazie ancora o dolce cara terra mia, solo per te i miei dipinti e la mia poesia. per gridare al mondo intero che io ti amo forse più di me! Qui il sole non tramonta mai, c'è una luce che anche col buio risplende in te! Come l'acqua di un fiume mi porta via e dolcemente culla l'anima mia, come il vento d'estate poi mi riporta qui, per rimaner con te.............
E mia madre alla fontana che nascondeva in acqua le sue lacrime per il suo dolor che non voleva uscisse da cuor per protegger noi che ci chiamava "angioletti suoi".I sogni non ritornano, di certo non ti ascpettano, a volte si conservano, alcuni poi si avverano... questo è successo a me, quando partii da te, per coltivare un sogno che cresceva in me; grazie ancora o dolce cara terra mia, solo per te i miei dipinti e la mia poesia. per gridare al mondo intero che io ti amo forse più di me! Qui il sole non tramonta mai, c'è una luce che anche col buio risplende in te! Come l'acqua di un fiume mi porta via e dolcemente culla l'anima mia, come il vento d'estate poi mi riporta qui, per rimaner con te.............
ANIMA Ma poi un giorno tutto questo finì!
MORETTI Una ragnatela di dolore aveva imprigionato Carmignano. Ombre informi avevano invaso la campagna. Le urla, il dolore si mescolavano al rombo degli aerei e delle bombe che cadevano dal cielo. Sembrava che l'inferno fosse arrivato nel mio paradiso. Tutto in breve fu cancellato. Ed ora non sapevo quale Dio implorare, pregare per la fine del conflitto. Non sapevo neppure se quel Dio c'era: avevo perso ogni certezza.
MORETTI Prima della guerra mio nonno mi aveva regalato una scatola di colori, brillanti, decisi e vivi, alcuni caldi, altri molto freddi. Non avevo il rosso per i tramonti di fuoco, non avevo il giallo per il sole ardente, né il verde per i germogli e le chiome degli alberi, né l'azzurro dei chiari cieli. Mi sedetti. Avevo solo il bianco e il nero. La guerra purtroppo era cominciata. |
ANIMA Quattro uomini morirono… Le segrete luci divennero piccole fiammelle lontane, come quando bruciarono i fuochi ardenti tra le colline di Carmignano. Fu uno scoppio tremendo, agghiacciante. Quel giorno, 11 giugno 1944 quattro uomini morirono, trinciati per la libertà.
MORETTI Udii quello scoppio. Uscimmo tutti a corsa sull'aia e l'intero casamento di fronte non c'era più. Crollato. Alzai gli occhi al cielo e vidi un'immagine che si è scolpita per sempre nella mia mente. Dal primo piano penzolava, come sorretto da un filo invisibile, un pianoforte. La sua sagoma nera, come un uccello ferito, si stagliava nel cielo nero e acre di polvere che ci impediva di respirare. Ricordo ancora la melodia che aveva suonato più volte in quell'estate di guerra. Anch'essa era travolta, schiacciata dalle macerie.
ANIMA Oggi come allora, questa tragica visione dell'arte ormai distrutta, vive ancora in un indelebile bianco e nero, che non lascia spazio a nessuna speranza.
ANIMA In tutte quelle macerie Moretti parve riconoscere negli occhi ingenui di una bambina un nuovo gesto, una nuova sensazione. Col suo vestitino, tutto impolverato, usciva con passo lento da una nuvola bianca lasciata dal crollo della casa. Ne rimase colpito. In quegli occhioni neri vi si poteva leggere un dramma, ma anche l'attesa per una nuova rinascita.
MORETTI Udii quello scoppio. Uscimmo tutti a corsa sull'aia e l'intero casamento di fronte non c'era più. Crollato. Alzai gli occhi al cielo e vidi un'immagine che si è scolpita per sempre nella mia mente. Dal primo piano penzolava, come sorretto da un filo invisibile, un pianoforte. La sua sagoma nera, come un uccello ferito, si stagliava nel cielo nero e acre di polvere che ci impediva di respirare. Ricordo ancora la melodia che aveva suonato più volte in quell'estate di guerra. Anch'essa era travolta, schiacciata dalle macerie.
ANIMA Oggi come allora, questa tragica visione dell'arte ormai distrutta, vive ancora in un indelebile bianco e nero, che non lascia spazio a nessuna speranza.
ANIMA In tutte quelle macerie Moretti parve riconoscere negli occhi ingenui di una bambina un nuovo gesto, una nuova sensazione. Col suo vestitino, tutto impolverato, usciva con passo lento da una nuvola bianca lasciata dal crollo della casa. Ne rimase colpito. In quegli occhioni neri vi si poteva leggere un dramma, ma anche l'attesa per una nuova rinascita.
MORETTI L'arte mi dette nuovi strumenti e una nuova sensibilità quasi a sancire quell'eterno legame su cui ci eravamo fondati. La guerra, che aveva distrutto ogni cosa, mi aveva dato la forza per urlare più forte quello che avevo dentro. E come una madre riconosce il richiamo del suo bambino, così l'arte riconobbe in me il suo nuovo figlio adottivo.
ANIMA Pace e desiderio di libertà. Libertà di espressione, anche e soprattutto nell'arte. Un passaggio netto, deciso, segnò per Moretti un definitivo abbandono di un'arte realista, troppo falsa per potersi confrontare la realtà, per abbracciare uno stile che della realtà cercava solo una profonda analisi. MORETTI L'armonia la si può trovare bilanciando e dosando perfettamente i colori, in un gioco di assoluta precisione ed equilibrio che garantisce l'unità e l'adesione dei singoli elementi. Solo l'oscillazione della mente devia queste forme perfette alla rappresentazione del reale. |
ANIMA Passato il dramma della guerra c'era bisogno di andare verso una liberazione da quello stato, un raggiungimento di cose più profonde, come la geometria e l'armonia dei corpi. L'equilibrio e il bilanciamento furono frutto di un lento processo maturato in lunghi anni. E il risultato fu meraviglioso…
MORETTI Le Carte Abissali nacquero dall'esperienza che avevo fatto con le litografie. Nell'adoperare l'acqua e i colori a olio vennero fuori queste forme spontanee che chiamai "Carte Abissali". Da uno stile così libero venivano fuori forme che avevano un'altra dimensione. Le nuove carte furono l'inizio di quella mia arte, di quel mio modo di dipingere astratto. Erano colori, tinte vive, accese, magnifiche, che rappresentavano a pieno la rinascita, la voglia di comunicare e la forza espressiva con cui questa veniva annunciata al mondo.
ANIMA Questa prima esperienza, maturata attorno agli anni '50, vide l'affermarsi dell'astrattismo geometrico e degli esperimenti delle Carte Abissali. Tra gli anni '60 e '70 la sua ricerca artistica si diresse verso l'astrattismo informale, con il cinema d'artista, grazie all'apertura di una Galleria d'Arte a Firenze. Sono gli anni in cui Moretti sperimenta le sue "Strutture primarie".
MORETTI Segni e forme mi colgono di sorpresa e mi attraggono, io li registro nella mente, lasciano delle tracce, sono le impronte a cui attingo per disegnare le mie architetture costruite per i miei quadri. Sono figure strane agli occhi di tutti, quasi melanconiche in quella loro nudità, eppure anche loro rappresentano qualcosa di me.
MORETTI Le Carte Abissali nacquero dall'esperienza che avevo fatto con le litografie. Nell'adoperare l'acqua e i colori a olio vennero fuori queste forme spontanee che chiamai "Carte Abissali". Da uno stile così libero venivano fuori forme che avevano un'altra dimensione. Le nuove carte furono l'inizio di quella mia arte, di quel mio modo di dipingere astratto. Erano colori, tinte vive, accese, magnifiche, che rappresentavano a pieno la rinascita, la voglia di comunicare e la forza espressiva con cui questa veniva annunciata al mondo.
ANIMA Questa prima esperienza, maturata attorno agli anni '50, vide l'affermarsi dell'astrattismo geometrico e degli esperimenti delle Carte Abissali. Tra gli anni '60 e '70 la sua ricerca artistica si diresse verso l'astrattismo informale, con il cinema d'artista, grazie all'apertura di una Galleria d'Arte a Firenze. Sono gli anni in cui Moretti sperimenta le sue "Strutture primarie".
MORETTI Segni e forme mi colgono di sorpresa e mi attraggono, io li registro nella mente, lasciano delle tracce, sono le impronte a cui attingo per disegnare le mie architetture costruite per i miei quadri. Sono figure strane agli occhi di tutti, quasi melanconiche in quella loro nudità, eppure anche loro rappresentano qualcosa di me.
ANIMA Moretti, tra i primi esponenti del clima informale e astratto, confessò da subito la sua solitudine:
MORETTI Dall'inizio degli anni '50 mi sentivo solo; volevo trovare qualcuno interessato alle mie stesse ricerche per fare gruppo, ma rimanevo isolato. Capii in quei momenti la vita dell'uomo. Come un'eterna altalena segue le sue vessatorie oscillazioni, e non trova mai momento di tregua. MORETTI Il moto, il movimento astrale. A pensarci bene tutta l'intera realtà è un perpetuo movimento, che non cessa da chissà quanto. Anche le cose che ci sembrano statiche, immobili, in realtà si muovono con una lentezza che la misera vita umana non riesce a percepire. ANIMA Fu anche il movimento, le pulsazioni dei corpi, la magica ritualità dei gesti che rinnovarono la sua pittura. Anche l'introduzione del cinema d'artista lo rese uno dei più innovativi esponenti dell'astrattismo internazionale. |
MORETTI Aprii anche una galleria, la Galleria Schema, che aveva la sua sede nel centro di Firenze. Lì dentro raccoglievamo le prove di quella avanguardia artistica del secondo '900. Questo grande spazio poliedrico consentiva ai giovani artisti di trovare un ricovero, un punto fermo, di arrivo o di partenza, su cui poter sempre contare.
ANIMA La forma del pentagono, il riflesso della luce sugli specchi, i collages di pagine di giornali divennero motivo di forte attrazione artistica nel periodo astratto. Ma ciò che lo legava alla sua terra erano quelle interminabili trecce di rafia, come quelle che 30 anni prima aveva visto nelle mani della nonna.
ANIMA Oggi, a più di 20 anni dalla chiusura della Galleria Schema riapre con lo stesso intento qui, a Carmignano, un nuovo polo espositivo per l'arte internazionale, erede di quel lavoro che Alberto Moretti, più precocemente di qualsiasi altro artista, aveva cominciato dalla fine della guerra.
MORETTI In questo nuovo Cantiere d'Arte, in questa mia Fondazione, si dovranno porre le premesse per il continuo sviluppo dell'arte. La speranza è che qui si formi una nuova generazione di artisti, inseguendo sogni impossibili, irrealizzabili, e imparando dai frutti del mio lavoro, perché la mia esperienza non venga presto dimenticata. All'interno troveranno posto anche molte mie opere: quadri, fotografie, xilografie, istallazioni di ogni sorta, perché qui, a Carmignano, dove sono nato e cresciuto rimanga imperitura la trama della mia opera artistica.
ANIMA È il tassello più importante, Carmignano. I ricordi, le sensazioni, le emozioni. Una vita, un caleidoscopio di immagini, sempre accompagnati dalle note melodiche di quel pianoforte. Un ricordo presente, illuminato dai colori di un arcobaleno proteso verso il futuro.
ANIMA La forma del pentagono, il riflesso della luce sugli specchi, i collages di pagine di giornali divennero motivo di forte attrazione artistica nel periodo astratto. Ma ciò che lo legava alla sua terra erano quelle interminabili trecce di rafia, come quelle che 30 anni prima aveva visto nelle mani della nonna.
ANIMA Oggi, a più di 20 anni dalla chiusura della Galleria Schema riapre con lo stesso intento qui, a Carmignano, un nuovo polo espositivo per l'arte internazionale, erede di quel lavoro che Alberto Moretti, più precocemente di qualsiasi altro artista, aveva cominciato dalla fine della guerra.
MORETTI In questo nuovo Cantiere d'Arte, in questa mia Fondazione, si dovranno porre le premesse per il continuo sviluppo dell'arte. La speranza è che qui si formi una nuova generazione di artisti, inseguendo sogni impossibili, irrealizzabili, e imparando dai frutti del mio lavoro, perché la mia esperienza non venga presto dimenticata. All'interno troveranno posto anche molte mie opere: quadri, fotografie, xilografie, istallazioni di ogni sorta, perché qui, a Carmignano, dove sono nato e cresciuto rimanga imperitura la trama della mia opera artistica.
ANIMA È il tassello più importante, Carmignano. I ricordi, le sensazioni, le emozioni. Una vita, un caleidoscopio di immagini, sempre accompagnati dalle note melodiche di quel pianoforte. Un ricordo presente, illuminato dai colori di un arcobaleno proteso verso il futuro.
MORETTI Voglio così. Perché tutti questi colori tornino oggi ad essere immagini nude, in bianco e nero, ammonimenti per le future generazioni a rispettare e a conservare questa terra che io ho così tanto amato. Da lei ho tratto la mia fantasia e la mia curiosità artistica, da lei ho imparato a leggere oltre il sottile volto della realtà.
MORETTI Forse vi chierderete perchè ho dipinto, perchè mi sono lasciato cullare dall'armonia dei colori, perchè ho prestato ascolto alla mia fantasia. Ho dipinto il mio mondo, la mia vita, quello che ho visto e quello che ho sognato. Ho dipinto Carmignano, la verità della mia gente, ed i volti scavati dal tempo quando ero ancora bambino. Ho dipinto i colori dei sogni, dove ogni cosa si nutre dell'immaginazione. Ho dipinto tutto questo per far sì che la mia anima potesse parlare e diventare eterna.
MORETTI Forse vi chierderete perchè ho dipinto, perchè mi sono lasciato cullare dall'armonia dei colori, perchè ho prestato ascolto alla mia fantasia. Ho dipinto il mio mondo, la mia vita, quello che ho visto e quello che ho sognato. Ho dipinto Carmignano, la verità della mia gente, ed i volti scavati dal tempo quando ero ancora bambino. Ho dipinto i colori dei sogni, dove ogni cosa si nutre dell'immaginazione. Ho dipinto tutto questo per far sì che la mia anima potesse parlare e diventare eterna.
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Foto gentilmente concesse da Foto Ottica RADAR via Vittorio Emanuele II Poggio a Caiano
Foto gentilmente concesse da Foto Ottica RADAR via Vittorio Emanuele II Poggio a Caiano