L'abbazia di san Giusto
Le pievi e chiese più significative del Montalbano risalgono al periodo medievale. Erano situate in zone che rappresentavano il crocevia di viandanti e di pellegrini ed ognuna conserva tutt'oggi un fascino speciale: prima fra tutte l'abbazia di San Giusto, nel suo sobrio ed imponente stile romanico. Immersa in una ricca vegetazione di lecci, cerri e pini ai piedi della vetta Pietramarina, fu costruita da monaci dell'ordine di Brunone da Cluny tra l'XI e il XII secolo. Costruito in pietra arenaria con transetto a tre absidi, con l'aggiunta di una massiccia torre campanaria dalla struttura apparentemente militare. L'abbazia, oggi monumento nazionale, sembra che fosse sede di una piccola comunità monastica. I muri esterni testimoniano la sua lunga fase di costruzione: l'arco del portale e la bifora sovrastante, in marmo verde e bianco, risentono del romanico pratese e pistoiese. L'interno reca invece i segni dell'influsso architettonico cluniacense nell'alta e stretta navata e nell'innalzarsi del presbiterio. Vi è inoltre la rara cripta a colonne, accessibile solo dall'esterno, che ha subito varie ristrutturazioni nel corso del tempo. Nel Medioevo l'abbazia sorgeva lungo un'importante via di comunicazione tra nord e sud Italia. Ogni giorno era percorsa da numerosi pellegrini e l'abbazia era un eremo sicuro per chi si trovava ad attraversare i boschi durante la notte.
|
Era la "Sperduta", una campana della chiesa, ad assolvere il compito di guidare i viandanti in difficoltà e chiamarli a raccolta sul far del tramonto, prima che le porte dell'abbazia si chiudessero e i boschi diventassero terreno di scorribanda per lupi e briganti. Una leggenda vuole anche che i tre monaci eremiti francesi impegnati nella costruzione dei tre rifugi, benché lontani oltre una decina di chilometri in linea d'aria, si passassero vicendevolmente la mestola per murare pietra su pietra. Similmente anche la chiesa di San Martino in Campo, per pochi metri nel comune di Capraia e Limite, sorge su quello che fu uno dei principali collegamenti stradali tra il Montalbano inferiore e la zona di Montelupo ed Empoli. Il sentiero sterrato che porta a San Giusto è ancora oggi percorribile. Venne fondata attorno alla metà dell'XI secolo dai Benedettini. Cento anni dopo subì un crollo e fu per ampi tratti totalmente ricostruita, subendo nel corso dei secoli successivi - quando passò all'ordine dei Vallombrosiani e poi a quello degli Agostiniani - altre decisive modificazioni strutturali.
|