2002
L'urlo muto del silenzio
Durante gli incontri primaverili per individuare i parametri di scelta di una degna sfilata, ci trovammo di fronte ad un fatto veramente insolito: un gruppo di giovani entrò in sede proponendo l'idea agli ormai veterani rionali. "Perchénon rappresentiamo una sfilata dove raccontiamo gli avvenimenti storici dai quali sono derivati gli stemmi dei quattro rioni a Carmignano?".L'idea trovò immediatamente il consenso da parte di tutti, anche se dal fondo della sala si alzò la mano di Elide la più anziana del Rione.Ella si lamentava del fatto che la tradizione a Carmignano si Era ormai troppo sottovalutata se non addirittura smarrita. "...Le nuove generazioni considerano la Tradizione qualcosa di vecchio, trapassato. Invece no, la sua magia sta proprio in questo: lei la si può modellare trasformare in qualsiasi modo ma non perderà mai il suo vero significato perché è nata dall'orgoglio di un popolo e dalla dignità del sentimento umano".
A questo punto che fare? La decisione fu unisona: rappresentiamo una sfilata che sia una fusione delle due idee.
"La Tradizione, rappresenta per noi il più vicino legame con la storia e siccome opera ed ingegno di comuni mortali, realizza certi giochi che sono piuttosto immagini, suoni, colori, sensazioni, frutto di un passato fiore del sentimento umano".
A questo punto che fare? La decisione fu unisona: rappresentiamo una sfilata che sia una fusione delle due idee.
"La Tradizione, rappresenta per noi il più vicino legame con la storia e siccome opera ed ingegno di comuni mortali, realizza certi giochi che sono piuttosto immagini, suoni, colori, sensazioni, frutto di un passato fiore del sentimento umano".
La storia che ne è nata, è puramente fantastica ma i personaggi che la rappresentano sono realmente esistiti. Parleremo di un manoscritto, smarrito dall'archivio comunale, che raccoglie testimonianze sugli avvenimenti storici che hanno segnato la storia del castello di Carmignano.
I protagonisti sono tre figure: Il Manoscritto che rappresenta quella parte di storia vissuta, il Tempo l'elemento che inesorabilmente scandisce la vita e il Vento (rappresentato nella foto), la voce poetica del racconto, che unisce tutti quegli avvenimenti che hanno scandito la storia di Carmignano. La sfilata si apre, oltre che alla figura del Vento, anche con quella del Tempo affidata a due danzatori che a loro volta capeggiano due gruppi di figuranti che rappresentano l'avvenuto incontro tra il Tempo ed il Vento connubio definitivamente sigillato dalla "Danza dei Ventagli". |
Un leggero alito di vento sfoglia le pagine del Manoscritto e ci porta alle pagine più tristi di Carmignano, quelle in cui la carestia a seguito di un attacco di peste portò nel Castello fame e morte. Durante questo periodo era Messer Musciatto Firenze si il padrone di questa terra visto dai cittadini come una specie di salvatore. Ma ben presto si capì che il cavaliere non era così magnanimo e Carmignano, suo malgrado rimase in uno stato di completa povertà. Ben poco altro conosciamo di lui anche se tutt'oggi il paese porta come stemma il suo simbolo che egli lasciò a questa terra come concessione. |
Un'altra folata di vento ci porta all'interno di un'altra storia. Entriamo dentro quella dei Barbarossa signore del contado pistoiese che liberò Carmignano dall'oppressione fiorentina stipulando un editto che proclamò Carmignano "Terra libera". Fu allora che gli artigiani carmignanesi si rimboccarono le maniche e intrapresero grandi attività commerciali portando il paese ad un ricco e florido periodo economico. Il carro stesso ne è testimonianza.Una struttura costruita interamente il legno dove si snodano le attività principali, frammenti di vita quotidiana magicamente seguite e istruite dalla mano dell'Arte. Ciabattini, pittori scultori tessitori sono le figure principali che lo occupano. |
Ancora una volta un'altra folata di vento ci porta ad un altro avvenimento, forse le pagine più belle che il manoscritto gelosamente custodisce. La protagonista è l'abbazia di S.Iacopo eretta sul colle più alto di Carmignano dove sul campanile furono costruite due grosse mani in marmo protese verso Firenze in segno di protezione. Dagli altri paesi limitrofi furono donate all'abbazia come segno di gratitudine, dodici statue in marmo bianco che Angelo de' Ricci riunì in un unica scultura posta sopra la navata centrale dando origine così ad una delle più belle e imponenti sculture marmoree fino a allora mai visti. All'apice si può facilmente vedere S.Michele Arcangelo che i carmignanesi scelsero come santo protettore.
Le mani erette sulla chiesa furono viste però dai fiorentini come un inesorabile segno di sfida e così di lì a poco condusse l'esercito alle porte di Carmignano. |
L'esercito era troppo forte per un piccolo paese come Carmignano e l'emblema di questo era di sicuro "il Carroccio", un imponente carro trainato dai buoi che conduceva i vessilli bianchi e rossi simbolo di Firenze.
Esso non potè arrivare a Carmignano a causa delle piccole strade che il paese aveva. Rimase a valle a sostegno di una battaglia scandita a suon di tamburi di guerra e suggellata da un esercito bravo e assai abile, tanto scaltro quanto distruttivo. Dopo il loro passaggio ben poco rimase di Carmignano e soprattutto delle due torri dove una andò completamente distrutta mentre dell' altra ne rimase in piedi soltanto un quarto e per la bellissima abbazia di S.Iacopo non ci fu scampo: fu rasa completamente al suolo. La parte conclusiva della sfilata simboleggia l'unione del Vento e del Tempo rappresentato sull'ultimo carro da due grandi ali che proteggono e cullano i nostri valori del nostro ieri e della nostra storia. Il suo tono è però cambiato sembra quasi ostile, adirato, sembra voglia rimproverarci qualcosa. |
Ben presto emerge. Gli avvenimenti sopra elencati non sono stati presi a caso dalle pagine del manoscritto: sono infatti dei piccoli frammenti di racconto dai quali sono derivati sia i colori ma soprattutto i simboli dei quattro Rioni di Carmignano. Sul dietro di questo carro quattro figure scoprono io Simbolo del paese: La Visitazione maestosamente colorata da quei quattro colori, Bianco Celeste Giallo e Verde che ogni anno si riuniscono in piazza sfidandosi l'uno con l'altro.
A concludere la sfilata la figura della Tradizione, coperta da un manto nero. E' il finale che non è ancora accaduto ma potrebbe verificarsi se non ci fermeremo più a pensare quanto di bello e importante Carmignano custodisce. |